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Franco Boggero |
Franco Boggero & Co. – Quasi Un'Abitudine (Gutenberg Music,2024)
La canzone d’autore in Italia ha sempre rappresentato un pilastro fondamentale della cultura musicale, intrecciando poesia e impegno sociale con una sensibilità unica. Dalla scuola genovese di Fabrizio De André, Luigi Tenco e Gino Paoli, fino ai grandi interpreti come Francesco Guccini, Lucio Dalla e Ivano Fossati, il cantautorato italiano ha saputo raccontare con profondità e autenticità i cambiamenti della società, le inquietudini dell’animo umano e le sfumature della vita quotidiana. Ogni epoca ha visto emergere nuove voci capaci di rinnovare il genere senza tradirne l’essenza, portando avanti una tradizione che ancora oggi continua a emozionare.
Tra questi artisti si inserisce anche Franco Boggero, che con la sua musica si colloca perfettamente all’interno di questa scena, portando avanti il filo della narrazione cantautorale con uno stile personale e raffinato. Già con i suoi lavori precedenti, come Lo so che non c’entra niente (2009) e Una punta a cinque (2017), ha dimostrato una scrittura sensibile e attenta ai dettagli, capace di coniugare introspezione e osservazione del mondo circostante.
Franco Boggero è un artista che riesce sempre a sorprendere con il suo tocco autentico e il suo modo di raccontare la vita senza fronzoli. Quasi un'abitudine è un viaggio attraverso momenti sospesi, ricordi sfumati e pensieri che si intrecciano con la musica. La sua capacità di evocare immagini e suggestioni con semplicità è il cuore pulsante di questo nuovo capitolo discografico.
L’album, pubblicato a settembre 2024 per Gutenberg Music, raccoglie tredici pezzi che parlano di vita vissuta, incontri e malinconie leggere. Il gruppo di musicisti che lo accompagna offre una cornice essenziale ma evocativa, capace di far emergere ogni sfumatura della sua voce e delle storie che racconta. Ad aiutarlo, in questo viaggio musicale, troviamo una serie di talentuosi musicisti che contribuiscono a dare profondità e colore ai brani del disco: Franco Piccolo (fisarmonica nei brani 2, 4, 6, 8 e 13), Michele Cogorno (chitarra nei brani 4, 8 e 9), Federico Bagnasco (chitarra e contrabbasso nei brani 5, 9 e 11), Marco Spiccio (pianoforte nei brani 1 e 10), Paolo Maffi (sax alto e soprano nei brani 1 e 5), Paolo Bonfanti (chitarra nel brano 2), Giovanni Peirone (chitarra nel brano 3), Alessandro Paolini (sintetizzatore nel brano 3), Antonio Bottero (chitarra nel brano 6), Massimo Berri (chitarra nel brano 7), Germano Jori (basso nel brano 7), Daviano Rotella (batteria nel brano 10), Matteo Nahum (chitarra nel brano 12).
Sin dall’inizio con Passaggio a livello, si percepisce quel senso di attesa e sospensione tipico di certi momenti della giornata, quando il tempo sembra fermarsi. Un posto come Genova è un omaggio intimo alla città, fatto di immagini quotidiane che diventano universali e vede Paolo Bonfanti alla chitarra, mentre La notte si mangia le nubi esplora sonorità più morbide, con un’atmosfera avvolgente e accenti raffinati.
Il pezzo che dà il titolo al disco, Quasi un’abitudine, cattura un sentimento familiare: quel delicato equilibrio tra ripetizione e sorpresa che caratterizza la nostra esistenza. Qui la scrittura di Boggero si fa particolarmente incisiva, toccando corde profonde con una melodia che resta impressa.
"Noi qui a pancia in su" è un brano, alla Paolo Conte, che celebra la spensieratezza e la bellezza dei momenti condivisi, con un'energia fresca e solare. Voce e pianoforte, la melodia leggera e il testo che invita alla riflessione sulla felicità semplice rendono questo pezzo un inno alla serenità e all'accettazione della vita così com'è.
Un'interpretazione degna di nota è quella di Aquellas pequeñas cosas di Serrat, riproposta in versione italiana grazie alla rielaborazione di Gino Paoli, Lorenzo Raggi e Stefano D’Orazio.
Una menzione alla splendida A bruciarsi i capelli nei libri, cantata in coppia con l’amico Augusto Forin, scomparso poco dopo la registrazione del brano …
Musicalmente, il disco si muove con naturalezza tra sonorità acustiche, leggere pennellate di jazz e un gusto per il dettaglio che rende ogni brano vivo e pulsante. C’è un equilibrio sottile tra voce e strumentazione, un’alchimia che fa risaltare ogni parola senza forzature.
Quasi un’abitudine è un album che sa farsi strada piano piano, conquistando con la sua spontaneità e il suo calore. Un lavoro che si assapora lentamente, come una chiacchierata con un vecchio amico che ha sempre qualcosa di nuovo da raccontare.
La grafica e la foto di copertina del disco sono curate da Giorgio Finamore e Melissa Boggero, rispettivamente per la parte grafica e la fotografia di copertina. Le foto interne sono invece di Piero Fantoni. Il booklet si distingue per la qualità, con una cura nei dettagli che rispecchia l'attenzione dell'artista per l'intera esperienza musicale. La grafica è elegante e semplice, con un design che favorisce l'introspezione, in linea con il tono riflessivo e personale dell'album. Ogni pagina del libretto sembra essere pensata per accompagnare l'ascoltatore, con testi chiari e ben strutturati che invitano a un'esperienza di ascolto profonda. Complessivamente, la confezione appare come un complemento essenziale per l'album, aggiungendo valore all'opera musicale.
Se amate la canzone d’autore, quella vera, diretta che sa toccare le code emozionali, allora questo disco non potete non averlo nella vostra collezione.
Track list:
Passaggio a livello
Un posto come Genova
La notte si mangia i rubini
Luce che passi sotto
Nei bassifondi
Con i piedi nell'acqua
Quasi un'abitudine
Tre febbraio
Psicomago
Noi qui a pancia in su
Se sono solo non ti scrivo
Aquellas pequeñas cosas / Un'altra estate
A bruciarsi i capelli nei libri
English version
Franco Boggero & Co. – Quasi Un'Abitudine (Gutenberg Music,2024)
The singer-songwriter tradition in Italy has always been a fundamental pillar of musical culture, intertwining poetry and social commitment with a unique sensitivity. From the Genoese school of Fabrizio De André, Luigi Tenco, and Gino Paoli to great interpreters like Francesco Guccini, Lucio Dalla, and Ivano Fossati, Italian songwriting has profoundly and authentically narrated social changes, human anxieties, and the nuances of everyday life. Each era has seen new voices emerge, capable of renewing the genre without betraying its essence, carrying forward a tradition that continues to inspire today.
Among these artists is Franco Boggero, who, with his music, perfectly fits into this scene, continuing the singer-songwriter narrative with a personal and refined style. His previous works, such as Lo so che non c’entra niente (2009) and Una punta a cinque (2017), have already showcased his sensitive writing and attention to detail, seamlessly blending introspection with observations of the world around him.
Franco Boggero is an artist who always manages to surprise with his authentic touch and his way of telling life stories without embellishment. Quasi un'abitudine is a journey through suspended moments, faded memories, and thoughts intertwined with music. His ability to evoke images and emotions with simplicity is the beating heart of this new album.
Released in September 2024 by Gutenberg Music, the album features thirteen tracks that speak of lived experiences, encounters, and light melancholies. The group of musicians accompanying him provides an essential yet evocative framework, bringing out every nuance of his voice and the stories he tells. Joining him on this musical journey are a series of talented musicians who add depth and color to the album's tracks: Franco Piccolo (accordion on tracks 2, 4, 6, 8, and 13), Michele Cogorno (guitar on tracks 4, 8, and 9), Federico Bagnasco (guitar and double bass on tracks 5, 9, and 11), Marco Spiccio (piano on tracks 1 and 10), Paolo Maffi (alto and soprano sax on tracks 1 and 5), Paolo Bonfanti (guitar on track 2), Giovanni Peirone (guitar on track 3), Alessandro Paolini (synthesizer on track 3), Antonio Bottero (guitar on track 6), Massimo Berri (guitar on track 7), Germano Jori (bass on track 7), Daviano Rotella (drums on track 10), Matteo Nahum (guitar on track 12).
From the very first notes of Passaggio a livello, that sense of waiting and suspension emerges—those moments in the day when time seems to stand still. Un posto come Genova is an intimate tribute to the city, filled with everyday images that become universal, featuring Paolo Bonfanti on guitar, while La notte si mangia le nubi explores softer sounds with an enveloping atmosphere and refined accents.
The title track, Quasi un’abitudine, captures a familiar feeling: that delicate balance between repetition and surprise that defines our existence. Here, Boggero’s songwriting is particularly sharp, touching deep emotions with a melody that lingers in the listener’s mind.
Noi qui a pancia in su is a track in the style of Paolo Conte, celebrating lightheartedness and the beauty of shared moments, with a fresh and sunny energy. With voice and piano, the light melody and lyrics invite reflection on simple happiness, making this song an anthem of serenity and acceptance of life as it is.
A noteworthy interpretation is Aquellas pequeñas cosas by Serrat, reinterpreted in Italian thanks to the adaptation by Gino Paoli, Lorenzo Raggi, and Stefano D’Orazio.
Special mention goes to A bruciarsi i capelli nei libri, sung in duet with friend Augusto Forin, who sadly passed away shortly after recording the song…
Musically, the album flows naturally between acoustic sounds, light touches of jazz, and an eye for detail that makes each track vibrant and alive. There is a subtle balance between vocals and instrumentation, an alchemy that highlights every word without forcing it.
Quasi un’abitudine is an album that gradually finds its way, winning over listeners with its spontaneity and warmth. It is a work to be savored slowly, like a conversation with an old friend who always has something new to tell.
The album's cover art and photography were curated by Giorgio Finamore and Melissa Boggero, respectively responsible for the graphic design and cover photography. The internal photos were taken by Piero Fantoni. The booklet stands out for its quality, reflecting the artist’s meticulous attention to the overall musical experience. The design is elegant and simple, encouraging introspection in line with the reflective and personal tone of the album. Each page of the booklet seems designed to accompany the listener, with clearly structured lyrics that invite deep engagement with the music. As a whole, the packaging serves as an essential complement to the album, adding value to the musical work.
If you love true, direct singer-songwriter music that touches emotional chords, then this album is a must-have in your collection.