Gianmarco Ferri |
Gianmarco Ferri feat. David Kikoski – On The Scene (Gleam Records, 2024)
Per un appassionato di musica è bello constatare che, nonostante l’appiattimento culturale che ci circonda dettato dal disinteresse dei media per la musica di qualità, ci sia comunque un ricambio generazionale con giovani che con passione e conoscenza della materia decidono di andare contro corrente e proporre lavori di spessore che fanno la felicità di chi, come il sottoscritto, continua a cercare, tra le migliaia di uscite discografiche, i dischi da ascoltare come si faceva un tempo ormai lontano, dove il contenuto viene prima di tutto.
Questo accade anche nel nostro Paese ed, in questo caso, col jazz grazie al giovane e talentuoso chitarrista e compositore Gianmarco Ferri che con On The Scene, uscito da lo scorso 19 aprile per l’etichetta GleAM Records, ci propone del gran bel jazz hardbop venato di soul-jazz con una forte carica swing.
Ferri, nato a Campobasso nel 1999, inizia i suoi studi musicali a 13 anni, dedicandosi presto alla chitarra jazz sotto la guida del maestro Nicola Cordisco presso l'Associazione Musicale Thelonious Monk, dove studia anche teoria e solfeggio con il maestro Pino De Vivo. Dopo cinque anni di formazione partecipa a seminari tenuti da rinomati musicisti internazionali come Jerry Bergonzi, Tim Miller e Nicholas Payton.
Nel 2015 partecipa ai seminari estivi di Umbria Jazz, vincendo una borsa di studio per le Five Weeks presso il Berklee College of Music di Boston. Durante le Five Weeks, grazie a un'audizione, ottiene un'altra borsa di studio che gli permette di frequentare un corso di laurea completo a partire dal 2018. A Boston, studia con eminenti figure del jazz contemporaneo come Danilo Perez, John Patitucci e Joe Lovano.
Nel 2019 viene ammesso al Berklee Global Jazz Institute diretto da Danilo Perez e nel 2022 si laurea con lode in Contemporary Performance. Quindi si trasferisce a Roma ed avvia la sua carriera come musicista professionista, partecipando a concorsi di jazz prestigiosi come il Premio Massimo Urbani, dove si classifica terzo, ed Il Genio di Eddie Lang, dove ottiene il secondo posto. Ha collaborato con numerosi musicisti di rilievo tra cui Ben Solomon, Kenny Werner e Paolo Birro.
Tornando al disco in questione, sono presenti sette tracce di cui quattro composizioni originali e tre reinterpretazioni di standard, e vede la straordinaria partecipazione del rinomato pianista americano David Kikoski e dell’ottima sezione ritmica composta da Stefano Battaglia al contrabbasso, Luca Santaniello alla batteria ed il featuring di Marcello Allulli al sax tenore all’interno della ballad “So Close”.
Tutte le tracce sono godibili ed offrono trentotto minuti di grande jazz. Tuttavia mi soffermo su alcune di esse, come l’opener “Kiko’s Delight”, basata sull’armonia del celebre pezzo di Tadd Dameron "Tadd’s Delight"; con il suo swing vibrante, mette subito in evidenza l'eccellente lavoro all'unisono di chitarra e pianoforte, sostenuti da una sezione ritmica altrettanto brillante e vibrante.
"Mirage"(forse la traccia dai colori più moderni), si apre con un'atmosfera blues, dominata inizialmente dal pianoforte di Kikoski e dalla sezione ritmica. Il brano si evolve rapidamente quando la chitarra di Ferri si unisce al dialogo musicale, creando un'interazione ricca e coinvolgente tra i due strumenti. La chitarra prende poi il comando con un assolo straordinario, seguito da un altrettanto stupendo assolo di pianoforte, mantenendo l'intensità e la profondità emotiva del pezzo.
Sempre il pianoforte ad introdurre l’intensa ballad (after midnight) “So Closed”, impreziosita dal sax di Marcello Allulli … un brano da ascoltare ad occhi chiusi per assaporare al meglio la liricità del sound che esce dalle casse dello stereo.
Non posso non citare “The Song Is You”, brano famosissimo scritto nel 1932 da Kern- Hammerstein II per il musical “Music in the Air”, qui riletta con passione e grande tecnica in duo da Ferri e Kikoski … ottimo il botta e risposta a marchiare a fuoco le grandi personalità del pianista americano e del giovane chitarrista molisano.
Il disco di Gianmarco Ferri si distingue per andare contro corrente rispetto alla maggior parte delle uscite discografiche in campo jazz, che spesso abbracciano uno stile contemporaneo influenzato anche dal rock. Con questo lavoro Ferri ha sentito la necessità di esprimere il suo profondo amore per i maestri del be bop e della chitarra jazz, come Wes Montgomery e Grant Green, mostrando anche una freschezza e maturità compositiva ed esecutiva non comune tra musicisti così giovani.
Addentratevi senza timore nelle trame hardbop di On The Scene e, sono sicuro, ne rimarrete affascinati come è successo al sottoscritto.
Track List:
01.Kiko’s Delight (5:42)
02. New Hope (5:42)
03. Mirage (4:52)
04. So Close (6:07)
05. Unit 7 (5:33)
06. They Say It’s Wonderful (4:46)
07. The Song Is You (5:40)
Gianmarco Ferri – chitarra
Stefano Battaglia – contrabbasso
Luca Santaniello – batteria
Featuring
David Kikoski – piano
Marcello Allulli – tenor saxophone (track 4)
Recorded,
mixed & mastered st Recording Studio La Strada, Rome (Italy)
Sound Engineer: Enrico Furzi
Artwork & Graphics: Studio Clessidra
Produced by GleAM Records
English Version
For a music enthusiast, it is heartening to see that, despite the cultural flattening surrounding us due to the media's disinterest in quality music, there is still a generational turnover with young people who, with passion and knowledge of the subject, decide to go against the tide and propose substantial works that make those like me happy. I continue to seek, among the thousands of record releases, the albums to listen to as was done in the distant past, where the content comes first.
This also happens in our country and, in this case, with jazz thanks to the young and talented guitarist and composer Gianmarco Ferri. With "On The Scene," released last April 19 by GleAM Records, he offers us great hardbop jazz tinged with soul-jazz and a strong swing charge.
Ferri, born in Campobasso in 1999, began his musical studies at 13, soon dedicating himself to jazz guitar under the guidance of maestro Nicola Cordisco at the Thelonious Monk Music Association, where he also studied theory and solfeggio with maestro Pino De Vivo. After five years of training, he participated in seminars held by renowned international musicians such as Jerry Bergonzi, Tim Miller, and Nicholas Payton.
In 2015, he attended the Umbria Jazz summer seminars, winning a scholarship for the Five Weeks program at Berklee College of Music in Boston. During the Five Weeks, thanks to an audition, he obtained another scholarship that allowed him to enroll in a full degree course starting in 2018. In Boston, he studied with eminent figures of contemporary jazz such as Danilo Perez, John Patitucci, and Joe Lovano.
In 2019, he was admitted to the Berklee Global Jazz Institute directed by Danilo Perez, and in 2022, he graduated with honors in Contemporary Performance. He then moved to Rome and began his career as a professional musician, participating in prestigious jazz competitions such as the Massimo Urbani Award, where he placed third, and the Eddie Lang Genius Award, where he took second place. He has collaborated with numerous notable musicians including Ben Solomon, Kenny Werner, and Paolo Birro.
Returning to the album in question, there are seven tracks, four original compositions, and three reinterpretations of standards, featuring the extraordinary participation of renowned American pianist David Kikoski and the excellent rhythm section composed of Stefano Battaglia on double bass, Luca Santaniello on drums, and featuring Marcello Allulli on tenor saxophone in the ballad "So Close."
All the tracks are enjoyable and offer thirty-eight minutes of great jazz. However, I will focus on a few of them, such as the opener "Kiko’s Delight," based on the harmony of Tadd Dameron's famous piece "Tadd’s Delight"; with its vibrant swing, it immediately highlights the excellent unison work of guitar and piano, supported by an equally brilliant and vibrant rhythm section.
"Mirage" (perhaps the track with the most modern colors) opens with a bluesy atmosphere, initially dominated by Kikoski's piano and the rhythm section. The piece quickly evolves when Ferri's guitar joins the musical dialogue, creating a rich and engaging interaction between the two instruments. The guitar then takes the lead with an extraordinary solo, followed by an equally splendid piano solo, maintaining the intensity and emotional depth of the piece.
The piano also introduces the intense ballad (after midnight) "So Closed," enriched by Marcello Allulli's sax... a track to listen to with closed eyes to fully savor the lyricism of the sound that emanates from the stereo speakers.
I cannot fail to mention "The Song Is You," a very famous piece written in 1932 by Kern-Hammerstein II for the musical "Music in the Air," here reinterpreted with passion and great technique in a duo by Ferri and Kikoski... the call and response marking the great personalities of the American pianist and the young guitarist from Molise.
Gianmarco Ferri's album stands out for going against the current compared to most jazz releases, which often embrace a contemporary style also influenced by rock. With this work, Ferri felt the need to express his deep love for the masters of bebop and jazz guitar, like Wes Montgomery and Grant Green, also showing a freshness and compositional and performance maturity uncommon among such young musicians.
Immerse yourself without fear in the hardbop textures of "On The Scene," and I am sure you will be fascinated as I was.