mercoledì 5 giugno 2024

Matteo Sau – Quanto Mi Costa La Felicità | Redapolis Music Blog

Ritratto di Matteo Sau.
Matteo Sau

Matteo Sau – Quanto Mi Costa La Felicità (La Stanza Nascosta, 2024)

Matteo Sau, cantautore cagliaritano, propone una canzone d’autore dal sapore tradizionale, caratterizzata da un raffinato artigianato musicale. Le sue opere si distinguono per la capacità di esplorare profondamente i sentimenti e per la meticolosa cura nella scelta e nell’uso delle parole.

Sau è un musicista radicato nella sua terra natale (la Sardegna), dove lavora e crea. La sua esperienza musicale spazia dalla tradizione popolare alla musica sudamericana, collaborando con diversi artisti. Oltre alla sua attività musicale, ha partecipato a progetti teatrali e reading-concerto, curando sia la composizione di brani originali sia la reinterpretazione di pezzi esistenti. Ha preso parte a vari festival culturali, incluso il Marina Cafè Noir e Cuncambias, ed ha collaborato con autori come Francesco Abate, Daniele Biacchessi, e Leonardo Padura Fuentes.

Il suo album "Qualche giorno dopo la luna", prodotto da Stefano Guzzetti e pubblicato nel 2015, riflette sul concetto del tempo e della sua percezione. Attraverso le sue canzoni, Sau esplora istanti che si dilatano in eternità e lunghi periodi, che si riducono a brevi frammenti, incluso una rielaborazione del brano "Ho visto anche degli zingari felici" di Claudio Lolli.

Il titolo del suo secondo lavoro solista “Quanto Mi Costa La Felicità”, uscito a marzo per l’etichetta La Stanza Nascosta Records, è molto esplicito e, come scrive lo stesso Sau sul comunicato stampa … “Quanto mi costa la felicità” orchestra una ricerca esistenziale, una ricognizione e un’osservazione psicologica sotto forma di commedia umana itinerante”.

Voce calda e profonda, Sau racconta le sue storie su un tappeto musicale elettroacustico dove al centro c’è sempre la melodia ed i pochi strumenti presenti sono al suo servizio senza mai essere invadenti.

La voce ed i racconti in primo piano per un lavoro che sa di antico con gli anni ’70 ben presenti anche se i suoni sono attuali.

Dieci i brani che compongono la scaletta del disco e che evocano l'atmosfera della provincia, intrisi di una malinconia delicata che evoca suggestioni piacevoli all’ascolto.

Tra i migliori a mio giudizio la title track “Quanto Mi Costa La Felicità”, biglietto da visita del disco; “Eggià” dove il desiderio di fuggire si scontra con l'ansia del cambiamento e, forse, con un legame genuino che si fa strada tra le incertezze.

Poi “Ingresso Tesserati”, intensa ballad molto poetica; “Contraddizioni”, dove Sau tratta il drammatico tema del femminicidio e “Canzone Della Bella Sorpresa”, con il supporto della bella voce di Roomie, che racconta della fusione magica che trasforma un ambiente domestico in un'oasi di pace e tranquillità.

Un disco intimo, artigianale, come si faceva una volta che, complice gli arrangiamenti di Salvatore Papotto, ha un forte impatto visivo e suggestivo che emoziona e non lascia indifferente l’ascoltatore.

Ottima l’illustrazione di copertina ad opera di Manuel Putzolu per MangioDesign e molto ben curato il libretto che presenta tutti i testi.

Non mi resta di consigliare a chi, ancora oggi, ascolta la musica d’autore e di qualità di seguire Matteo Sau ed ascoltare questo suo intenso lavoro.

Copertina del disco.

 

Tracklist:

01. Quanto mi costa la felicità

02. Eggià

03. Solito tango

04. Ingresso tesserati

05. Bottoni e luce

06. Gina

07. Così un giorno lei è partita

08. Contraddizioni

09. La diva nera

10. Canzone della bella sorpresa

 

English version:

Matteo Sau, a singer-songwriter from Cagliari, offers traditional-sounding songs characterized by refined musical craftsmanship. His works stand out for their deep exploration of emotions and meticulous care in the selection and use of words.

Matteo Sau is a musician deeply rooted in his homeland (Sardinia) where he works and creates. His musical experience ranges from popular tradition to South American music, collaborating with various artists. In addition to his musical activities, he has participated in theatrical projects and concert readings, curating both the composition of original pieces and the reinterpretation of existing ones. He has taken part in various cultural festivals, including Marina Café Noir and Cuncambias, and has collaborated with authors such as Francesco Abate, Daniele Biacchessi, and Leonardo Padura Fuentes.

His album "Qualche giorno dopo la luna," produced by Stefano Guzzetti and released in 2015, reflects on the concept of time and its perception. Through his songs, Sau explores moments that expand into eternity and long periods that shrink into brief fragments, including a reworking of Claudio Lolli's song "Ho visto anche degli zingari felici."

The title of his second solo work, “Quanto Mi Costa La Felicità,” released in March by the excellent label La Stanza Nascosta Records, is very explicit. As Sau himself writes in the press release: "Quanto mi costa la felicità" orchestrates an existential quest, a reconnaissance, and a psychological observation in the form of a traveling human comedy.

With a warm and deep voice, Sau tells his stories on an electro-acoustic musical backdrop where the melody is always central, and the few instruments present serve it without ever being intrusive. The voice and stories take center stage for a work that has an old-fashioned feel with a strong presence of the '70s, even though the sounds are contemporary.

The ten tracks that make up the album's setlist evoke the atmosphere of the provinces, imbued with a delicate melancholy that evokes pleasant suggestions upon listening. The tracks that I particularly recommend and that struck me the most are the title track “Quanto Mi Costa La Felicità,” the album's calling card, “Eggià,” where the desire to escape clashes with the anxiety of change and perhaps with a genuine bond that makes its way through uncertainties, “Ingresso Tesserati,” an intense and very poetic ballad, “Contradizzioni,” where Sau tackles the dramatic theme of femicide, and concluding with “Canzone Della Bella Sorpresa,” sung with the support of Roomie's beautiful voice, which tells of the magical fusion that transforms a domestic environment into an oasis of peace and tranquility.

All the tracks on the album are excellently played, and the recording is clear and clean, ensuring a pleasant and quality listening experience. An intimate, artisanal album, as they used to be made, which, thanks to the arrangements by Salvatore Papotto, has a strong visual and evocative impact that excites and does not leave the listener indifferent. The cover illustration by Manuel Putzolu for MangioDesign is excellent, and the booklet presenting all the lyrics is very well curated.

I highly recommend anyone who still appreciates quality singer-songwriter music today to follow Matteo Sau and listen to this intense work of his.