Shljuka Quintet – Octave Up (A.MA Records, 2024)
Nuova produzione per Antonio Martino e la sua A.MA Records che, anche questa volta, accontenta il popolo del jazz con un altro gran bel disco “Octave Up”, firmato dal pianista, compositore ed arrangiatore serbo Aleksandar Jovanović, accompagnato da ottimi musicisti che rispondono ai nomi di: Ivan Radivojevic alla tromba, Rastko Obradovic al sassofono contralto e soprano, Milan Pavkovic al contrabbasso ed Aleksandar Cvetkovic alla batteria.
“Octave Up” è un album di jazz contemporaneo dove le tradizioni dei Balcani incontrano e sposano quelle americane; il risultato è estremamente piacevole oltre che vario e pieno di idee perché la loro visione di jazz è molto attuale e porta freschezza ai brani presenti nel disco.
Le otto composizioni che compongono la scaletta, tutte firmate da Shljuka, sono aperte, ariose, e spesso sfociano in una fusion acustica dove la qualità esecutiva dei musicisti marchia con personalità l’opera.
Ogni brano è come un viaggio affascinante che attende d’essere esplorato dall'ascoltatore.
Sono rimasto profondamente colpito da questo gruppo; apprezzo sia l'abilità del pianista, del trombettista e del sassofonista nell'interpretare le melodie con maestria, sia il formidabile lavoro di basso e batteria che fornisce un'energia travolgente, permettendo agli altri musicisti di brillare al massimo delle loro potenzialità.
Ciò che rende davvero magico questo lavoro è l'individualità e la libertà di espressione di ogni musicista coinvolto. Ognuno porta con sé la propria storia, la propria esperienza e la propria visione, contribuendo a creare un'opera unica ed inimitabile nel suo genere. In questo album, la musica diventa un linguaggio universale che parla direttamente al cuore di chi ascolta, trasportandolo in un viaggio senza tempo attraverso le profondità dell'arte e dell'emozione.
Quanto si legge nei loro comunicati si potrebbe tradurre così:
Immaginate un album che sia come un viaggio attraverso le profondità dell'anima umana, un intreccio di emozioni e suoni che si fondono in un'unica armonia. Le composizioni di questo album non sono solo note su uno spartito, ma riflessi di impressioni personali e prospettive uniche. Esplorano le sottili connessioni emotive e musicali tra la musica balcanica e le diverse epoche del jazz, unendo culture e tradizioni in un'unica melodia.
Queste composizioni prendono ispirazione dalle atmosfere evocate nelle opere letterarie di autori serbi, immergendosi nell'ambiente locale e nella maestosità della natura circostante. Ogni nota è un racconto, ogni accordo una poesia che si snoda tra le pagine di questo album.
Tra le tracce vorrei portare alla vostra attenzione “What If…” , brano dalla struttura ritmica decisa che porta i Balcani in America e che vede tromba, pianoforte e sax esprimersi con assoli veramente affascinanti.
Se amate il jazz, la world music e la fusion questo disco è per voi; a tutti gli altri il consiglio è di ascoltarlo perché qui limiti di genere non ce ne sono e la musica che esce dalle casse è libera e piena di espressività.
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