Un meraviglioso viaggio musicale nella roots music che dalla verde Irlanda ci porta in America, un tributo coinvolgente dove cuore e conoscenza della materia sono messe al servizio delle 14 tracce presenti nel disco.

La band ligure Pulin And The Little Mice ci ammalia con il loro nuovo album “Friends Of Mice” che vede la luce dopo nove anni dall’altrettanto intenso “Hard Times Come Again No More” del 2014.

Si formano nel 2007 come gruppo di blues elettrico ma che presto si trasformano in una formazione acustica.

Attualmente, i membri di Pulin And The Little Mice formano un quintetto composto da Matteo Pulin Profetto (voce, armonica, ukelele), Giorgio The Captain Profetto (voce, chitarra acustica, bouzouki, whistles, marranzano, ukelele, mandolino), Antonio Tato Capelli (violino, mandolino, banjo, clawhammer), Marco Figeu Crea (voce, chitarra acustica, organetto, xaphoon) e Marcello Scotto (bodhran, washboard, percussioni).

Il menù proposto in Friends Of Mice è un affascinante viaggio musicale attraverso 14 brani che spaziano con naturalezza dal blues al ragtime dalla old-time music alle melodie ariose delle gighe e gli incalzanti reels irlandesi che, a loro volta, si intrecciano con il folk ruspante e le sea shanties (canzoni tradizionali dei marinai).

Quest'opera rappresenta un lungo racconto sonoro, un bellissimo percorso che esplora le radici musicali dell'Irlanda, da cui si sono poi diffuse nella Nuova America, lasciando un'impronta significativa nella musica tradizionale tramandata e nella cosiddetta Popular Music statunitense.

Ottime sono le armonie vocale che la band mette in campo così come l’abilità strumentale che vede protagonisti chitarre, steel-guitar, banjo, mandolini, violini, clarinetti, ukelele, organetto, flauto traverso, armonica e una varietà di percussioni creano un’esperienza musicale di forte impatto emotivo.

Tra tutti i brani che compongono la scaletta di questo viaggio musicale nella old music mi fa piacere segnalare il medley “Love Will Ye Marry Me/The Cuckoo ' s Nest/Viper Mad dove il folk incontra il jazz di inizio 900 il tutto abbellito dalla splendida voce di Veronica Sbergia e dalla chitarra di Max De Bernardi.

E come si fa a non citare il trittico “Viola Lee Blues”/Paidin O' Rafferty's/Old Hag You Have Killed Me … la musica tradizione americana che si sposa benissimo con la jig irlandese e la musica celtica.

Altra perla del disco è l’abbinata “Come On Up To The House / Anniversary Reel” con la bella voce di Eliana Zunino tra gospel e tradizione irlandese.

Vorrei anche sottolineare la presenza alla chitarra elettrica del grande Angelo Leadbelly Rossi in “Hammer Ring/John Of Badenyon/The Gravel Walks” e nella traccia che chiude il disco “Pick A Blade Of Cotton/Rocky Road To Dublin.

Il parterre di collaboratori è veramente ampio e troppo lungo per segnalarvelo qui quindi vi rimando all’ottimo digipack del disco dove sono riportate tutte le informazioni comprese quelle degli ospiti.

Ho voluto segnarvi qualche titolo giusto per incuriosirvi ma vi assicuro che tutto il disco è una festa per le orecchie e per il cuore.

Se amate la roots music americana, le danze, le filastrocche ed i canti tradizionali irlandesi siete nel posto giusto.

Il quintetto ligure dimostra di essere perfettamente in sintonia con la materia trattata e riesce perfettamente ad interpretare con un ottimo uso delle voci e degli strumenti tradizionali tutti i sentimenti che queste antiche canzoni evocano.

Track List:

Church Street Blues / Never Tire of the Road

Love Will Ye Marry Me / The Cuckoo’s Nest / Viper Mad

Mingulay Boat Song / Ashokan Farewell

Viola Lee Blues / Páidín O’rafferty’s Jig / Old Hag You Have Killed Me

Going Back to Arkansas / 12th Street Rag

Hammer Ring / John of Badenyon / The Gravel Walks

Hanapepe Waltz / After the Ball / Valse Des Îles De La Madeleine

Careless Love / Out on the Ocean / The Blarney Pilgrim

Come on up to the House / Anniversary Reel

Ghost Woman Blues / Pua Lililehua

Plains of Boyle / Good Ole Rebel / Kitty’s Wedding

Tribute to Peadar O’donnell / Northwest Passage

Oh Girl

Pick a Bale of Cotton / Rocky Road to Dublin