DeaR – Dear Me! (Music Force, 2023)
A pochi mesi dall’ottimo Mon Turin è uscito i primi di Maggio in cd Dear Me, nuovo e notevole lavoro del cantautore torinese Davide Riccio in arte DeaR.
Un artista che mi ha affascinato fin dai suoi dischi precedenti, ovvero Out Of Africa (Music Force, 2021) e Mon Turin (Music Force, 2022).
Oltre ad essere un polistrumentista, autore e compositore Davide Riccio è anche scrittore e ha pubblicato poesie e racconti su svariate antologie e riviste dal 1985 ad oggi.
Tra le sue opere letterari si annoverano: Povertissemement (Genesi editrice, 2006), Sversi (Libellula Edizioni, 2008), Neumi – Cantus Volat Signa Manent (una pubblicazione illustrata con accompagnamento musicale su CD, Genesi editrice, 2011), Solo a Torino (Albatros, 2019), Raccolti (Oedipus, 2019), Poesie fuoriporta (Campanotto Editore, 2019), La banca dei reincarnati (romanzo, Genesi editrice, 2021), Poi Sia (Genesi editrice, 2021), A qualsiasi titolo (Genesi editrice, 2022), Il Musico – Una storia ritrovata (biografia di David Rizzio, Genesi editrice), e infine Italian Bowie, che racconta tutto di David Bowie visto in Italia e dall'Italia (Arcana, 2023).
È un musicista attivo nel campo della composizione e dell'esecuzione musicale, con una vasta gamma di lavori realizzati come ospite, sotto il proprio nome o con lo pseudonimo DeaЯ, nonché attraverso la partecipazione a diversi gruppi e progetti. Nel 2006 ha collaborato con Mirco "Ashtool" Rizzi e altri musicisti sperimentali italiani e statunitensi per creare l'album "L'Orfeo Concluso" (Into my bed / Bosco Rec. / Mila Records). Nel 2007 ha contribuito al progetto "Voci" dei Timelines insieme a Claudio Ricciardi e Giuseppe Verticchio, basato sul testo "La Strega" di Jules Michelet (Unamusica). Ha curato anche progetti collettivi, tra cui "Neumi - Cantus volat signa manent" con vari autori (libro con cd, 2011, Genesi editrice/Into my bed recordings/Unamusica) e "Flatland" (Kipple, 2011).
Inoltre, ha collaborato con altri musicisti, come Roulette Cinese (Chinese Pop, 2012), Philippe Blache di Day Before Us (Script Of A Journey Through The Time-Image, 2015 e Prélude à l'âme d'élégie, Opn 2015) e Deadburger (La chiamata, Snowdonia 2020).
Quello che mi ha stupito di DeaR è l’enorme bagaglio musicale che si porta dietro, offrendo album molto vari che spaziano dalla forma canzone alla psichedelia ma anche alla musica elettronica e, non ultimo, il prog.
Quindi il menù è sempre vario ma marchiato dalla personalità di scrittura che lo rende subito riconoscibile.
In Dear Me! Si nota fin da subito l’amore del Nostro nei confronti di David Bowie, e la passione per certa musica degli anni ’80 ma sempre rivolta al presente e non affatto nostalgica.
Il disco compone di ben diciassette tracce che viaggiano sulle coordinate che riferivo sopra e con un’attenzione particolare per i suoni che, grazie ad una produzione di ottimo livello, escono alla perfezione dal mio impianto stereo.
Sicuramente con questo disco Davide Riccio è maturato e si pone al livello alto della scala dei cantautori italiani.
Non posso citare tutti i brani in quanto mi dilungherei troppo ma desidero segnalare quelli che più mi han colpito come la traccia introduttiva “Eight Seconds Of Fame” che ricorda il miglior Bowie oppure “Planetesimals”, brano malinconico e profondo con bel sax ad arricchire l’arrangiamento.
La disco fa capolino in Dear Me! (Sweet Philly) e ci tuffiamo tutti negli anni ’80 con quel sound marchiato anche dalla new wave.
In latino è l’intro cantato in Cockles Of My Heart che poi lascia spazio alla canzone d’autore … sempre molto intrigante il lavoro di ricerca e sperimentazione che l’autore offre all’ascoltatore.
I brani non sono mai semplici ma la melodia è sempre centrale così come il fine pop di “Son To Grace” che a tratti ricorda quattro ragazzi di Liverpool.
“To Bacharach” è uno strumentale molto ben articolato dove si nota tutto l’estro di Dear e chiude le tracce che ho apprezzato di più ma ascoltatevi tutto il disco perché brani da scartare non ne troverete.
Ancora un gran bel lavoro, anzi, una spanna sopra i pur ottimi predecessori a dimostrazione del lavoro meticoloso sia come scrittura che come suono.
A tutti coloro che amano la musica di qualità dove prevale la forma canzone e dove i testi (tutti in inglese) non sono mai banali consiglio vivamente l’ascolto.
Tracklist:
01. EIGHT SECONDS OF FAME
02. THE ART OF DECLUTTERING
03. PLANETESIMALS
04. AXIS MUNDI
05. SEQUERI
06. WIND
07. DEAR ME! (SWEET PHILLY)
08. THE SKYLINE
09. LIFE AFTER LIFE
10. WHALES WEEP NOT!
11. COCKLES OF MY HEART
12. OTHERNESS
13. SONG TO GRACE
14. SHADOWS: MY SOUL
15. TO BACHARACH
16. I’M OLDER THAN I (WITH NO YOUNGER OF THE TWO)
17. CRICKETS (FOR CLAUS)