Crispino / Lanciai / Basile / Sabelli – Kobayashi (Dodilune, 2023)
Anche il jazz come il rock ama contaminarsi con stili ed umori dei più disparati assumendo un’attitudine progressiva che porta i musicisti ad andare oltre ed a cercare di proporre qualcosa di nuovo, di sperimentare per uscire dagli schemi classici del genere.
In questo modus si presenta “Kobayashi”, l’album del quartetto formato da Luca Crispino alla chitarra elettrica Roberto Lanciai al sax baritono e live electronics, Fabio Basile al basso elettrico e Luigi Sabelli alla batteria ed uscito il 26 Aprile per l’etichetta pugliese Dodicilune.
Un disco che oltre agli appassionati di jazz troverà sicuramente consensi anche tra quelli che seguono il rock progressivo.
Dal comunicato stampa dell’etichetta infatti si legge che: “Immaginando un incontro impossibile e surreale tra i Van Der Graaf Generator, Denardo Coleman, i Gong, i Lounge Lizards e Charles Mingus i quattro musicisti hanno coraggiosamente immortalato queste idee in due giorni di registrazione, passando tra tematiche narrative intrise di una affabulazione avvolgente che finiscono paradossalmente per transitare nelle zone meno accomodanti della musica, puntando dritto a un tragitto in cui si ritrovano proprio quegli echi di ascolti differenti di cui sopra», si legge nelle note di copertina. «Così se il dub di “Strummer” sembra trovare una collocazione in bilico su un burrone lisergico, la dinoccolata “Funerale sul Gange” richiama un John Lurie ubriaco in Medio Oriente, le sospensioni di “Coraggio liquido” e di “Ombre sul borgo” hanno un che di suburbano, allucinato e ironico allo stesso tempo. E ancora che dire dell’intensità del sassofono baritono di “Rebecca” o della decadenza straziante della ballata “La Galassia morta nell’universo giovane”, solo apparentemente inconciliabili col mood venato di calipso di “Jungle”, con lo swing nebbioso e malinconico di “Furtivi” o con “Zango”, in cui un mosaico di possibili definizioni sembra scompaginarsi lungo un meridiano sonoro fatto di contrasti. Come si dice in questi casi però “Music speaks for itself” e allora buon ascolto di questo autentico estratto di frutti sonori in agrodolce, servito senza salatini”.
I quattro musicisti, ognuno con la sua personalità e background uniscono le loro esperienze, passioni, aspirazioni, sogni, idee ed utopie e creano un sound unico e molto stimolante.
Le nove tracce che compongono il lavoro sono tutte composte dai musicisti che compongono il quartetto e sono di elevata qualità … consiglio l’ascolto del disco dall’inizio alla fine con la dovuta concentrazione così da poter apprezzare tutti gli umori che il disco offre.
Brani come l’opener “Funerale sul Gange” colpiscono per il gran lavoro di basso e della chitarra che giganteggia coi suoi accordi ubriachi di echi orientali così come “Jungle” col suo riff ripetitivo a cui si aggiunge un sax molto intrigante oppure la struggente “Zango” dove ancora il sax e la chitarra sono protagonisti ma senza dimenticare il gran lavoro del basso e della batteria precisi nel supportare l’andamento del brano … molto interessanti anche gli effetti elettronici che si insinuano nel brano e, pure l’ottima “Strummer” che chiude il disco con un ritmo giamaicano col solito grande sax e la chitarra effettata che implementa anche la parte ritmica e poi crea strati psichedelici alla Gong.
Gran bel disco che consiglio a tutti colori che pensano che la musica possa dare ancora qualcosa di nuovo, di non sfruttato e che sta tra il jazz ed il progressive rock.
Tracking list
1 – Funerale sul Gange
2 – Coraggio Liquido
3 – Rebecca
4 – Ombre sul Borgo
5 – Jungle
6 – Furtivi
7 – Zango
8 – La galassia morta nell’universo giovane
9 – Strummer
Compositions by Luca Crispino (1, 2, 4), Roberto Lanciai (3, 5, 8), Fabio Basile (6, 7, 9)
Produced
by Luca Crispino and Maurizio Bizzochetti, Gabriele Rampino, Dodicilune, Italy.
Label manager Maurizio Bizzochetti (www.dodicilune.it)
Recorded, mixed and mastered October-November 2022 by Stefano Castagna at
Ritmo&Blu, Pozzolengo (BS), Italy.
Cover artwork by Luca Crispino, photos by Stefano Castagna.