Ludovica Burtone - Sparks (Outside In Music) 2023
Ritengo sia una fortuna avere delle amicizie nel mondo musicale che ti permettono di venire a conoscenza di opere musicali di alta qualità che, tv e radio nazionali, non trasmettono di certo.
Sono perle nascoste che chi vi scrive, nel suo piccolo, deve cercare di far conoscere a tutti gli appassionati di buona musica.
In questo settore si inserisce la violinista, compositrice ed arrangiatrice Ludovica Burtone col suo ultimo lavoro “Sparks” uscito per l’etichetta americana Outside In Music pochi giorni fa.
La Burtone è una musicista di Udine ma che vive a New York. Di formazione classica, segnatamente con un biennio in violino conseguito presso il conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine e un diploma post-laurea ottenuto al “Liceu” di Barcellona, si diploma inoltre in “Composizione Jazz” al rinomato “Berklee College of Music” di Boston. In particolar modo grazie alla sua esperienza acquisita negli Stati Uniti, stringe prestigiose collaborazioni con musicisti, gruppi e varie formazioni di levatura mondiale come: Ron Carter, Jon Batiste, Susana Baca, Camila Meza, A. R. Rahman, Arijit Singh, Dream Theater, O Kwarteto Collective, Michael Leonhart Jazz Orchestra, Tredici Bacci, Vanisha Gould & The Storyteller, Gary Bartz, Kenny Garrett, Chitãozinho & Xororó, Miguel Atwood Ferguson, solo per menzionarne alcune. Nell’arco della sua lodevole carriera brilla su alcuni palchi fra i più importanti in ambito internazionale, ad esempio: Carnegie Hall, Lincoln Center, Radio City Music Hall, Boston Symphony Hall, Boston Opera House, The Jazz Standard, Mezzrow Jazz Club, Cafè Carlyle, National Sawdust, Dizzy’s Club Coca-Cola, David Geffen Hall e moltissimi altri ancora. Recentemente vincitrice della “Café Royal Foundation Grant”, attualmente è impegnata nella scrittura di un libro di arrangiamenti per archi di musica brasiliana, oltre che in qualità di didatta, a una raccolta pedagogica di duetti per due violini (docente e studente) di canzoni popolari provenienti da svariate regioni italiane.
In “Sparks”c’è la ricerca interiore ed il processo evolutivo brillantemente intrapreso da Ludovica Burtone che ci spiega così il suo album: “Il mio progetto musicale che ha portato alla registrazione di Sparks è un viaggio personale che esplora le mie radici, la mia esperienza come emigrante negli Stati Uniti e la mia evoluzione come musicista. Il titolo è la traduzione in inglese del termine friulano "falischis" - che significa "scintille" in italiano - ed era il soprannome dato alla mia famiglia nel paese d'origine di mia madre, Buttrio, in provincia di Udine. Con queste composizioni voglio onorare il mio passato e le persone che sono diventate la mia nuova famiglia. Sparks è un percorso musicale che unisce diverse tradizioni, con il quartetto d'archi come protagonista. Ho cercato di fondere le mie più recenti esperienze in ambito jazz, world e di improvvisazione con le tradizioni musicali del mio passato, creando un sound personale, cameristico, definito "chamber jazz". L'album è un mix di emozioni e storie che spaziano dalla solitudine alla scoperta di una nuova comunità. Attraverso la mia musica voglio trasmettere un messaggio di inclusione e connessione”.
La musica che scaturisce dalla sei tracce ha un mood intimistico, cameristico e di fine jazz che trasmette quella pace ed intimità che nel mondo d’oggi si fatica a trovare.
Ad aiutare la titolare del disco troviamo: : Fung Chern Hwei (violino), Leonor Falcon Pasquali (viola), Mariel Roberts (violoncello), Marta Sanchez (pianoforte), Matt Aronoff (contrabbasso) e Nathan Elmann-Bell (batteria), più cinque prestigiosi ospiti del calibro di: Sami Stevens (voce in Altrove), Melissa Aldana (sax tenore in Awakening), Leandro Pellegrino (chitarra in Sinha), Roberto Giaquinto (batteria in Incontri) e Rogerio Boccato (percussioni in Sinhá).
Nel menù del disco compare anche una bella e sentita rilettura di “Sinhá” composta dai grandi Chico Buarque e João Bosco arrangiata in modo sublime dalla Burtone.
Tra i brani autografi mi piace segnalare “Altrove” con la bella voce di Sami Stevens protagonista con il violino della Burtone… brano molto intenso.
“Awakening” dal mood decisamente più jazz è impreziosita dal sax di Melissa Aldana.
Si prosegue con “Incontri” che dimostra tutta la perizia compositiva e strumentale di Ludovica Burtone dove il jazz incrocia la classica in un continuo interscambio tra i musicisti.
Tutto il disco è molto interessante e merita più ascolti per entrare meglio nel mondo musicale proposto per trovare, ogni volta, particolari nuovi che quando ti entrano sotto pelle non ne escono più.
In conclusione spero che queste mie poche righe vi inducano curiosità e vi portino ad approcciare questo bel disco senza timore alcuno.
Che siate amanti del jazz, della musica classica o della world music questo viaggio saprà saziare la vostra voglia di musica di qualità.
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