DeaR - Mon Turin (Music Force, 2022)
DeaR, all’anagrafe Davide Riccio è un artista che apprezzo da tempo per il suo modo di approcciarsi alla musica senza compromessi e dimostrando, tramite i suoi lavori, l’amore che depone in essa.
Nei suoi dischi non trovate trucchi o scorciatoie ma tutto il suo mondo musicale, composto da vari generi ed umori che, con grande capacità, riesce a far convivere a dimostrazione della sua apertura verso soluzioni, magari non nuove ma sicuramente poco battute.
Mon Turin è la sua ultima uscita discografica pubblicata dall’etichetta Music Force il 30 Dicembre dello scosso anno.
Si tratta di una suite composta da venti brani sulla città di Torino, che fotografano momenti importanti vissuti nella città.
Così ci spiega l’autore nelle pagine di presentazione del disco:
“Il titolo è in francese perché fin da piccolo ho sentito la “francité” di Torino e del Piemonte. Io, con la mia famiglia, abitammo per ventitré anni nel quartiere del “Piccolo Parigi”, com'era detto il Cit Turin, a pochi metri da quella piazza Statuto nota per essere il vertice del triangolo della magia nera con Londra e San Francisco. E anche nota perché, dagli anni '80 a tuttora, ritrovo dei mods creato dalla band degli Statuto. Si tratta di una suite di brani “classicheggianti” perché da ragazzino, dopo essermi innamorato della musica classica del primo Novecento, desiderai poter fare anch'io della musica come quella che andavo scoprendo di Stravinsky, Bartòk, Prokofiev, Shostakovic, Ravel, Debussy, Hindemith, Satie e altri ancora. Era una musica straordinaria che mi affascinò profondamente. Ma purtroppo non potei studiare la musica, tanto meno a quei livelli, né permettermi un pianoforte, come avrei tanto desiderato. La mia famiglia non poteva permettermelo economicamente. Cercai di rimediare da autodidatta, ma potei disporre solo di una chitarra, con la quale scrissi invece canzoni rock, sognando un futuro riscatto (apparentemente) più abbordabile. Il primo pianoforte lo ebbi molto in là negli anni e solo nel 2010 iniziai a comporre qualcosa che ricordasse di quel vecchio sogno, quello cioè di diventare anch'io un compositore di musica classica, che in qualche modo lo appagasse. Da quel momento iniziò la composizione di questa suite, che ha richiesto quindi dodici anni tra abbandoni e riprese. Il risultato è qualcosa di molto naïf, lungi dal considerarsi all'altezza non pure dei compositori anzidetti, ma anche solo di essere pubblicabile. Tuttavia mi pare infine una bella musica con un imprevisto valore aggiunto appunto di naïveté che accosterei alla outsider music. E oggi c'è molto affetto e interesse verso i musicisti cosiddetti outsider, partendo dall'alto da Moondog a Harry Partch a Syd Barett giù fino ai più sgangherati come Daniel Johnston o Wesley Willis. Perché dunque non esserne anch'io degno? Non posso essere anch'io un “outsider”? Questa non vuole essere in alcun modo una musica pretenziosa, ma solo un modo per me di chiudere quel sogno vagheggiato da ragazzino. Ora che sono “grandicello”, con qualche possibilità in più, è giusto tornare indietro a darmi una mano. Non sono un pianista degno di questo nome, ma infine penso che questa musica sia bella così com'è. Nati per solo pianoforte, negli anni questi quadri musicali si sono arricchiti di altra strumentazione vagamente cameristica od orchestrale”.
L’opera che potrebbe sembrare ostica in realtà scorre fluida dall’inizio alla fine.
Vi consiglio di ascoltarlo con la dovuta attenzione dalla prima all’ultima traccia come si fa normalmente per un’opera classica.
Perché, di fatto, si tratta di musica classica concepita per pianoforte e, con l’aggiunta di altri suoni e generi(jazz, progressive, elettronica e sperimentazione), viene servito un piatto ricco di sfumature e colori.
Un gran bel lavoro dalla lunga gestazione che finalmente l'autore riesce a pubblicare dove, tra brani cantati, come la bella ballad jazz per pianoforte e voce molto alla Tom Waits “Notturno: Noctural , A Walk Under Porches”, lo strumentale per pianoforte e tastiere “Blues Per Il Comandante Diavolo”, la stupenda “Silent Lights Bejewel The Night”, ancora piano e voce che creano dipendenza tanto sono belle ed infine il brano più lungo del disco “Letter From Turin” dove l’elettronica prende campo sicuramente tra le tracce più ricercate dell’intero lavoro.
Non si può parlare di “brano migliore” perché il livello compositivo e strumentale è di ottimo livello per tutta la durata del disco.
Allora vi consiglio di iniziare questo viaggio emozionante che vi porta a Torino e a scoprire tutte le emozioni che questa città ha dato al protagonista di questo gran bel disco.
Tracklist:
01. OUVERTURE: BAROQUE AND ROLL, BUONGIORNO SIGNORA MASCHERA
02. NOTTURNO: NOCTURNAL, A WALK UNDER PORCHES
03. JAZZ: UN TRENO PER TORINO CON LA VALIGIA DI CARTONE
04. PAVANA: CIT TURIN IL PICCOLO PARIGI
05. VALZER: CAMMINAVO OGNI GIORNO PER TORINO
06. RONDO': LE GIOSTRE IN PIAZZA VITTORIO
07. PASSACAGLIA: L'OLTREUOMO A TORINO
08. BERCEUSE: LA CAPRA NELLA NEVE, LA TRAGEDIA DELLO STATUTO
09. MORESCA: ASSALTO ALL'ANGELO AZZURRO
10. TEMA E CONTRASTO PER ALFREDO CASELLA
11. BLUES PER IL COMANDANTE DIAVOLO
12. MARCIA DEI 40000 COLLETTI BIANCHI
13. BAGATELLA: PENSIERI SULLA TOMBA DI ISA BLUETTE
14. ELEGIA: LA FONTANA ANGELICA
15. HABANERA: COME TU NON MI VUOI
16. LIED: LOCUTIONS DES PIERROTS
17. SILENT LIGHTS BEJEWEL THE NIGHT
18. LETTERS FROM TURIN
19. DA QUARTO A TORINO
20. QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO
DeaR (Davide Riccio) pianoforte, tastiere e altri strumenti.
Music and lirics by Davide Riccio