Di Alfredo Buonumori - Vivo Umbria
Jethro Tull - Thick As A Brick (1972)
Trentunesimo appuntamento con 50 dischi del prog dopo 50 anni dall’uscita.
All’interno dell’articolo il link per la playlist Youtube creata con l’album sul canale dell’associazione culturale Trasimeno Prog (non dimenticate di visitare il canale in ogni caso e di iscrivervi, se potete).
Sono molto legato a quest’album perché è quello con cui ho conosciuto la band e ricordo che rimasi affascinato dalla sua copertina, davvero particolare nell’edizione originale, come se fosse un quotidiano - il St. Cleve Chronicle - con la notizia in prima pagina della premiazione dell'immaginario Bostock ed all'interno i testi dell'album.
Reduce da “Aqualung” - pubblicato l’anno prima - il gruppo esce con questo “Thick as a brick”, probabilmente il primo che può considerarsi progressive nella loro discografia.
Si tratta di un’unica lunga traccia separata soltanto a causa dello spazio che era possibile inserire su ogni facciata del supporto vinilico; la band riproporrà la stessa formula anche nel successivo “A Passion Play”.
Il leader Ian Anderson ideò un concept album estremizzando la proposta relizzando un singolo brano.
In tutto ciò il disco rappresenta una tra le vette raggiunte dalla band nella loro lunghissima storia sospeso tra momenti acustici e grandi aperture a cavallo tra classica, rock, prog, folk e blues.
Un disco fondamentale; per me il migliore della band in assoluto.
Per il quarantennale il disco venne ristampato in vinile ed è stato realizzato anche il seguito “Thick as a Brick 2”.
La formazione che suona nell’album comprendeva: Ian Anderson, voce, flauto, chitarra acustica, violino, tromba e sax; Martin Barre: chitarra elettrica e liuto; Jeffrey Hammond, basso; Barriemore Barlow: batteria, percussioni e timpani; John Evan: tastiere; David Palmer: arrangiamento e direzione orchestrale.Buon Ascolto !