Osage Tribe / Arrow head
“Arrow head”, pubblicato nel 1972, è l’album d’esordio degli Osage Tribe.
Strana è la storia di questa formazione: il gruppo vede infatti la luce nel 1971per opera del giovane siciliano Franco Battiato a cui si uniscono il batterista Nunzio “Cucciolo” Fava (in seguito con i “Dik Dik”), il cantante e chitarrista Marco Zoccheddu ed il bassista Bob Callero (entrambe formeranno di lì a poco i “Duello Madre”).
Battiato però lascia il gruppo prima dell’incisione dell’album e firmando solo il brano d’apertura “Hajenhanhowa”.
Il gruppo avevo inciso nel 1971 il 45 giri “Un falco nel cielo” – dove Battiato era ancora presente alla voce - che diverrà noto quale sigla del programma per ragazzi del pomeriggio televisivo; stiamo parlando della trasmissione “Chissà chi lo sa” condotta da Febo Conti; malgrado il successo il brano non sarà inserito nell’album.
Così come il singolo “Arrow head”, che viene pubblicato dall’etichetta Bla Bla, contiene 5 tracce abbastanza lunghe. Si inizia come detto sopra con l’unico brano che vede coinvolto Battiato “Hajenhanhowa”, che a distanza di anni si dimostra molto avanti come costruzione - tanto musicale, dove Zoccheddu si destreggia benissimo, che del testo, sorta d’invocazione che oggi si potrebbe quasi definire rap.
La title rack “Arrow head” così come la successiva “Cerchio di luce” hanno connotati quasi hard rock ed i testi visionari si fondono bene alle sonorità proposte.
“Soffici bianchi veli” ha una lunga e gradevole introduzione strumentale che prosegue sulla scia del rock con la chitarra ancora in primo piano e la ritmica basso batteria precisa e convincente.
Il disco si conclude con un altro brano, “Orizzonti senza fine”, gradevole, ben eseguito e che dimostra, un pò come tutto l’album, ancora una buona validità.
Nella versione in CD del 1994 sono state incluse due bonus tracks, il singolo “Un falco nel cielo” e la versione inglese “Prehistoric sound”, che inseriamo per completezza.
Il nome Osage Tribe ha fatto nuovamente la sua apparizione nel 2013 – sempre formato da “Cucciolo” e Callero oltre che dal chitarrista Mattia Tedesco - per la pubblicazione di “Hypnosis”; l’album, al quale partecipano diversi altri musicisti, contiene nuovo materiale, riprende alcuni brani dell’album del 1972 e cover di Grand Funk, Deep Purple e Blind Faith ma ottiene scarsa visibilità.
La formazione che suona nell’album comprendeva: Marco Zoccheddu, voce, chitarra e tastiere; Bob Callero; basso e voce; Nunzio “Cucciolo” Fava, batteria e voce
Buon ascolto.
#stayprog #iorestoprog #50prog72